Salute

LE ALLERGIE NEL BAMBINO……L’ESPERTO RISPONDE

TRATTARE LE ALLERGIE NEI BAMBINI E’ UN TEMA VASTO. NELLA POPOLAZIONE INFANTILE LE MALATTIE ALLERGICHE SONO MOLTO DIFFUSE:CIRCA IL 15-20% DEI BAMBINI SOFFRE DI QUALCHE FORMA DI ALLERGIA. ABBIAMO, PERTANTO, INTERVISTATO LA DOTTORESSA MARIA ROSARIA PERRONE, SPECIALISTA IN ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA, SUL COME COMPORTARSI IN CASO DI MANIFESTAZIONI ALLERGICHE NEL BAMBINO.

 

“Un fattore importante, afferma la dottoressa Perrone, è la FAMILIARITA’;se uno o entrambi i genitori sono allergici, il bambino corre il rischio di poter sviluppare allergie con piu’ probabilità. Fin dai primi mesi di vita, il bambino puo’ manifestare SINTOMI che posssono interessare diversi organi o apparati: la CUTE ( con prurito, ponfi o arrossamenti), OCCHI (lacrimazione, prurito e gonfiore), NASO (ostruzione, starnuti e gocciolamento acquoso) ,BRONCHI ( respiro affannoso e corto e tosse stizzosa), APPARATO GASTROINTESTINALE (coliche e rigurgito)”. Cosa fare in questi casi? “E’ molto importante – prosegue- che il piccolo paziente venga sottoposto all’attenzione dello SPECIALISTA ALLERGOLOGO per giungere ad una corretta diagnosi. Quindi, sin da lattante, se vi è FAMILIARITA’ o sintomatologia è fondamentale la DIAGNOSI PRECOCE per instaurare una adeguata TERAPIA”,

Vi sono, inoltre, ALLERGIE ALIMENTARI che interessano i bambini: -“Esistono alimenti come il latte di mucca ( che sarebbe meglio non introdurre prima dei sei mesi se il bimbo non viene allattato), l’UOVO, LE ARACHIDI, LE NOCI, I LEGUMI, IL PESCE , I CROSTACEI E ALCUNI FRUTTI, che spesso scatenano una risposta anomala del sistema immunitario con conseguente comparsa di orticaria, gonfiori delle mucose, prurito e nei casi piu’ gravi shock anafilattico. Finora, si è pensato di proteggere il bambino dalle reazioni avverse ritardando l’ introduzione nella dieta dei cibi ritenuti meno sicuri. Secondo uno studio Inglese condotto su 640 bambini ad elevato rischio di allergie alle arachidi, è emerso che se l’alimento viene introdotto prima degli 11 mesi, la probabilità di sviluppare allergia scende di circa l’ottanta per cento. In questo modo, conclude la specialista, viene dimostrato sperimentalmente l’effetto protettivo dell’ introduzione precoce dei cibi nei confronti delle allergie alimentari”.

Dottoressa Maria Rosaria Perrone

Specialista in ALLERGOLOGIA e IMMUNOLOGIA CLINICA

WWW.ALLERGOLOGIA.EU

 




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